GREGUS PAL tarogato basso 

Caratteristiche tecniche  Corpo conico diritto in legno di palissandro, chiavi nichelate, collo di saxofono in metallo, fori piani senza grani, doppia chiave di portavoce, imboccatura ad ancia semplice, La= 424Hz, estensione dal Sib grave al Re acuto (Ab0-C3)

Indicazioni Storiche L’etimologia del nome tarogato (taragot, tàrogatò) è oscura e controversa come le sue origini. Attualmente il termine tarogato indica uno strumento aerofono ad ancia semplice tipico della musica popolare ungherese. E’ utilizzato nell’ouverture di Lo Zingaro barone di Strauss figlio e Wagner lo aveva previsto nel III atto del Tristano. Alcuni cronisti ungheresi citano il tarogato fin dal 1500, ma lo strumento di quei tempi differisce sostanzialmente per timbro e caratteristiche tecniche generali dagli strumenti odierni. Infatti per molto tempo gli ungheresi per tàrogatò intendevano un altro strumento: la zurna asiatica. Uno strumento turco-iraniano che appare in Europa gia dal 13° secolo, durante l’espansione dell’ impero ottomano e che veniva utilizzato come oboe da guerra. Questo strumento fu adottato dai Magiari, dai Romeni e dai Moldavi fin dal 17° secolo e fu chiamato Toroksip, mentre il termine tàrogatò designava tutti gli strumenti della famiglia dello chalumeau. Anche gli Ungheresi utilizzarono il tàrogatò come strumento “da campo” facendolo divenire simbolo del movimento nazionale di liberazione contro l’impero asburgico. Furono le aspirazioni di adattare lo strumento alle esigenze sonore ed estetiche moderne, che spinsero un costruttore, tale Jòszef Schunda, ad apportare una radicale modifica al tàrogatò (1894). Il tàrogatò moderno viene costruito nelle tonalità di sib, in lab ed in do. Meccanicamente adotta soluzioni tecniche derivate principalmente dal saxofono, ma anche dal clarinetto (sistema Muller), dall’oboe e dal fagotto.

tarogato basso in SIb

nd

GREGUS PAL

UNGHERIA

2010/09 

2010

altezza: 116,2cm
diametro campana: 13,8cm

Dal Sib grave al Fa acuto (AB0 – C3)