Nuova acquisizione del Museo
Le collezioni del museo si sono arricchite di un altro raro strumento: un rarissimo rothfono basso dalla fabbrica Bottali.
Lo strumento, matricola n.63, con un’estensione dal Si grave al Mib acuto (Ab0-G2) (D3-G5). Corpo conico in ottone nichelato a forma di saxofono basso, senza madreperle, a doppia ancia, estensione dal Si grave al Mib acuto, (brevetto Bottali n.115791 del 16.03.1911) è stato donato al museo dalla Sig.ra Erika Serafini.
I rothfoni presentano una cameratura decisamente meno conica rispetto al saxofono, una doppia chiave di ottava, i fori sono saldati e solitamente hanno un’estensione dal Si grave al Mib acuto.
La famiglia prevede un soprano in Sib, un alto in Mib, un tenore in Sib, un baritono in Mib e un basso in Sib. La versione contrabbasso non era contemplata poiché, essendo stato nel 1901 ufficialmente introdotto il contrabbasso ad ancia, era ritenuta superflua.
Il rothfono, come il sarrusofono, doveva sostituire l’oboe e il fagotto nelle bande. Lo strumento, dalla forma più comoda da imbracciare e simile a quella del saxofono, offriva diversi vantaggi rispetto al sarrusofono. Era meno pesante e utilizzava ance più leggere e così godette di un certo successo nelle bande italiane tra le due guerre mondiali. È stato prodotto solo in Italia e le difficoltà di esportazione, causate dalla politica autarchica del periodo fascista, ne resero pressoché impossibile la diffusione fuori dall’Italia. Intorno alla metà degli anni ’20 la fabbrica Buescher ne importò un certo numero negli Stati Uniti, quale proposta alternativa al sarrusofono contrabbasso prodotto dalla Conn.